Cosa sono i lubrificanti alimentari?

I lubrificanti alimentari definiti food grade sono quelle sostanze che possono essere utilizzate per le operazioni di manutenzione, o coadiuvanti alla produzione, su quelle attrezzature a contatto con gli alimenti. Certificate per l’utilizzo in ambito alimentare. Non recando danni di migrazione e contaminazione agli alimenti.

Lubrificanti Alimentari le Sostanze ad uso Alimentare Food Grade

Quando un’organizzazione agroalimentare, si trova nel processo della definizione dei prerequisiti di base per la sicurezza alimentare, in questo caso relativo a macchinari, ambienti ed attrezzature, non deve dimenticarsi dei lubrificanti, soprattutto quelli alimentari o food grade.

I lubrificanti, e tutte le sostanze per la manutenzione, si possono suddividere in due macro categorie.

Generici utilizzati a livello industriale, per mantenere il buono stato delle attrezzature degli ambienti, e food grade, quando questi composti vengono utilizzati nell’ambito dell’industria alimentare.

L’organizzazione dovrà definire ed approvare lubrificanti alimentari più consoni al proprio contesto ed all’area di utilizzo, a prevenzione delle contaminazioni,  secondo queste microcategorie tenendo conto anche della presenza di allergeni e degli additivi.

Questa operazione viene effettuata nella fase precedente alla valutazione dei rischi. Ovvero nella definizione dei prerequisiti di base per la sicurezza alimentare, più nello specifico, durante la valutazione delle materie prime e qualifica dei fornitori consultando le schede tecniche. E può anche essere confermata da test di laboratorio.

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Perché sono importanti le sostanze food grade?

I lubrificanti alimentari sono ampiamente utilizzati nelle filiere agroalimentari e farmaceutiche, perché, il loro utilizzo, non rappresenta pericoli sulla migrazione di sostanze pericolose nell’alimento, e non influenzano le proprietà organolettiche dei prodotti finiti.

La domanda che frequentemente ci viene posta durante le attività è questa: Perché devo acquistare un lubrificante alimentare food grade anche quando la sostanza rimate racchiusa dentro un motore, ingranaggio, cuscinetto o nastro trasportatore? Non vi è un contatto con l’alimento. Quindi perché devo utilizzare sostanze food grade?

La risposta è altrettanto semplice. Tali parti di macchinari, attrezzature, siano esse superfici che parti definite stagne, non assicurano che tali sostanze non possano filtrare, e trasudare, di conseguenza contaminare il prodotto.

Quindi perché rischiare di andare in contro a perdita di conformità del prodotto? Dannoso per la salute del consumatore, e che può essere molto costoso ed economicamente ed impattante sulla reputazione aziendale. Innescando possibili ritiri e richiami alimentari dal mercato, oltre che il mancato rispetto dei requisiti del cliente.

È assolutamente inutile, quindi avere una efficace procedura di manutenzione per la prevenzione delle criticità, comprese di interruzioni di produzione, quando le deviazioni possono essere provenienti da errate selezione di lubrificanti.

Così come avviene per molti altri requisiti, è importante definire quali composti possono essere utilizzate a seconda delle aree, delle attrezzature e dei processi effettuati.

Lubrificanti alimentari: a che cosa servono?

I lubrificanti alimentari sono necessari allo svolgimento delle le stesse funzioni tecniche di qualsiasi altro lubrificante: diminuzione attrito, prevenire usura, corrosione, ossidazione, dissipare il calore e migliorare la conducibilità.

Questi, però devono essere compatibili con tutti i materiali con cui vengono a contatto, per non influenzare il prodotto in caso di contatto. Influenzare o rappresentare un pericolo come contaminate.

Lubrificanti food grade: che cosa devi valutare?

Durante la selezione del lubrificante alimentare altri aspetti fondamentali devono essere definiti, che possono essere riassunti:

  • ambiente d’uso, in quanto potrebbero essere utilizzati in aree molto polverose, per esempio quelle di macinatura, o di rottura gusci nelle filiere della frutta secca;
  • le modalità di stoccaggio perché essendo molto spesso prodotti vegetali sono più sensibili e deteriorabili rispetto a quelli convenzionali;
  • effetti sul prodotto;

Devono essere anche valutati quattro aspetti. Il primo inerente dalla prevenzione della promiscuità tra i lubrificanti food grade ed i convenzionali. Il secondo valutare se il composto possa contenere conservanti, ed additivi. Il terzo le quantità necessarie per l’utilizzo per l’efficacia del processo. Ed ultimo, la possibilità, che in essi si trovino allergeni.

Nel caso la sostanza utilizzata contenga additivi o allergeni, questi ultimi dovranno essere riportati nell’etichetta del prodotto. Un altro aspetto da considerare, molto importante sono le quantità che possono finire nell’alimento.

Se quantità di sostanza considerevoli, entreranno a far parte dell’alimento, infatti, anche queste ultime dovranno essere riportate nelle informazioni ai consumatori.

Quali sono le tipologie di lubrificanti ad uso alimentare?

I lubrificanti alimentari o food grade seguono due tipi di classificazione. La prima secondo la NSF International, che li classifica seguendo una valutazione delle sostanze utilizzate nella produzione e rispetto all’uso identificando:

  • H1: i lubrificanti che potrebbero avere un contatto accidentale con gli alimenti. Utilizzati come lubrificante alimentare per macchinari ed attrezzature in aree esposte al contatto.
  • H2: lubrificante alimentare senza possibilità di contatto con alimenti. Utilizzati come lubrificante ove non vi è la possibilità di venire a contatto direttamente e o indirettamente con l’alimento.
  • H3: lubrificanti per uso alimentare, in genere oli commestibili, usati per prevenire la ruggine su ganci, carrelli e attrezzature simili.

La seconda identificazione di queste sostanze, viene definita dalla norma internazionale Iso 21469. Lo standard internazionale si occupa di normare le GMP inerenti al processo di fabbricazione dei lubrificanti ad uso alimentare, la rintracciabilità degli ingredienti e l’igiene del processo di produzione dei lubrificanti ad uso alimentare.

Il legislatore europeo con i regolamenti MOCA definisce il contatto con gli alimenti. Quindi, il requisito dell’utilizzo di lubrificanti adatti all’ambiente alimentare, è obbligatorio. Mentre la FDA nella legge CFR 21, elenca talune sostanze chimiche autorizzate per la realizzazione dei lubrificanti food grade.

Lo standard privato per la sicurezza alimentare Brc Food, tra quelli riconosciuti GFSI, ha reso disponibile una importante linea guida per la valutazione e l’utilizzo di lubrificanti food grade nell’industria alimentare.

Altre considerazioni da fare, sono anche quelle di natura ambientale, della possibilità di divieto di talune sostanze, come per esempio le regole definite dai dettami religiosi, o dalle produzioni biologiche, che vietano talune materie prime e sostanze.

Potrebbe per esempio essere un interessante obiettivo ambientale, e non solo di certificazione alimentare, di processo la sostituzione di lubrificanti alimentari food grade a base vegetale.

Corretta gestione in azienda dei lubrificanti food grade

Una corretta gestione dei lubrificanti per uso alimentare dovrebbe seguire questo processo:

  • Definizione della necessità di utilizzo dei lubrificanti;
  • Valutazione delle sostanza secondo la classificazione della tipologia food grade;
  • Valutazione delle sostanze, qualifica del fornitore e visione delle schede tecniche;
  • Formazione delle risorse per l’utilizzo coerente;
  • Eventuali analisi di laboratorio;
  • Eventuale modifica delle etichette degli alimenti, inserendo le sostanze contenute dai lubrificanti;
  • Mantenimento delle fonti aggiornate, inerenti ai prodotti utilizzati;
  • Mantenimento della tracciabilità.