Che cosa sono rischio e pericolo?

Il rischio è un concetto probabilistico. Ovvero la probabilità che accada un certo evento capace di causare un danno alle persone, cose, o ad altri fattori. La nozione di rischio implica l’esistenza di una sorgente di pericolo e delle possibilità che essa si trasformi in un danno.

Rischio Pericolo Danno le Differenze Valutazione Comunicazione Gestione

Conoscere la differenza tra questi fattori è necessario per la corretta identificazione dei pericoli, e per la messa in atto di azioni atti alla mitigazione e gestione del degli stessi. Vediamo il loro significato:

  • Danno: Qualunque conseguenza negativa derivante dal verificarsi dell’evento che può avere differenti entità di gravità o danni;
  • Pericolo: Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore con il potenziale per causare un danno. Un pericolo può assumere molte forme, essere una sostanza, una fase di processo, un’attrezzatura;
  • Rischio: Il rischio è la probabilità che un danno sia effettivamente causato.

Quando si parla di questi fattori, spesso c’è molta confusione. E’ bene aver ben chiara la differenza tra i tre concetti. Nelle attività di valutazione e o di consulenza ci capita frequentemente di visionare dei documenti per la valutazione del rischi che non identificano in modo corretto questi fattori.

Queste definizioni devono essere applicate dall’organizzazione in sede di valutazione ed analisi applicabili per la salute e sicurezza sul lavoro, sicurezza alimentare, e per tutti i requisiti ove sia resa necessaria una valutazione per la messa in definizione di azioni di mitigazione.

Richiedi una consulenza aziendale adesso
Prenota una call gratuita con un nostro consulente.

Qual è la differenza tra pericolo e rischio e danno?

Vediamo quelli che sono gli step che deve un’organizzazione in merito alla gestione dei rischi come definito anche dalla linea guida che puoi approfondire in questa pagina:

  • Identificazione dei pericoli – Devono essere considerati tutti i pericoli che possono derivare da un prodotto, una sostanza, microrganismo, fase di processo e attrezzatura;
  • Valutazione dei rischi – Deve essere effettuata la valutazione del rischio per definire e misurare la probabilità di accadimento del danno. In genere viene utilizzato per effettuare la valutazione dei rischi uno schema PXG, definendo classi per P, probabilità e G, gravità. Il risultato R, rischi, avrà differenti classi alle quali saranno definite le azioni di mitigazione più coerenti;
  • Gestione del rischio – Il processo di gestione è fondamentale, come output dalla valutazione, per definire le migliori azioni da attuare a mitigazione di un possibile accadimento. Quando viene identificato una pericolosità, l’organizzazione dovrà procedere dapprima all’eliminazione del fattore, in caso non fosse possibile a portarlo a livelli di accettabilità. Fanno parte di questa fase l’attuazione di processi specifici, utilizzo di attrezzature a norma, DPI, atti ad abbattere o a mitigare il rischio identificato. Per questa fase si potrà rendere necessaria la validazione di taluni processi, oppure la verifica che le azioni applicate siano efficaci allo scopo.
  • Comunicazione – i rischi, pericoli e i conseguenti danni, dovranno essere cominciati a tutte le parti interessate interne dell’organizzazione, principalmente, tramite attività di informazione, formazione ed addestramento, definendo anche dove necessiti l’affissione di istruzioni specifiche per la presa visione. Dovranno essere definire le mansioni e le responsabilità inerenti. In taluni casi, per rischi specifici, come per esempio la gestione delle interferenze, food defense ed altri, la comunicazione deve comprendere anche talune parti interessate esterne, fornitori, organismi di certificazione, ispettori di organi ufficiali, manutentore ed atri.
  • Monitoraggio – l’organizzazione dovrà definire anche le metodiche di monitoraggio e verifica dei rischi individuati suddividendo:
    • Performance sui rischi e pericoli identificati inserendone i requisiti durante le attività ed ispezione di audit. Potranno anche essere utilizzate per i monitoraggi, misurazione, test analitici ed interviste alle risorse umane impiegate. Dovranno essere definiti degli obiettivi e degli indicatori da valutare periodicamente per poter sotto controllo i limiti, o le soglie d’attenzione per i limiti prefissati;
    • Verifica in sede di riesame della direzione, riunione periodica, revisione del piano per la sicurezza alimentare del non ingresso di nuovi rischi e o pericoli per mutate condizioni;
  • Danni – da ricordarsi inoltra di avere una buona cura della quantificazione dei danni, costi, ecc, dovute ad un accadimento, per valutare statisticamente e correttamente a fine anno, durante il riesame le azioni da intraprendere.

Che cosa è il risk Management?

L’organizzazione potrà, per definire un approccio corretto durante l’identificazione dei pericoli e la valutazione ed analisi del rischio, seguire la linea guida del Risk management, secondo lo standard internazionale della norma Iso 31000.

Seguendo la linea guida l’organizzazione, potrà anche definire con le proprie risorse un comportamento pro attivo nei confronti degli accadimenti, che possono impattare sul raggiungimento degli obiettivi.

In caso di risposta al cambiamento, ed in caso di modifiche dei processi, materie prime, ambienti ed attrezzature. Considerando la possibilità di effettuare una revisione della valutazione ed analisi effettuata, tenendo conto anche delle segnalazioni, mancati incidenti, ed altro, non solo delle non conformità, provenienti dalle risorse umane operative.

Una corretta individuazione dei fattori, e la loro corretta gestione potrà prevenire le inefficienze e non conformità nell’organizzazione. Che spesso possono tramutarsi in gravi infortuni, procedure di ritiro richiamo, fermi impianto e perdita della clientela fino a minare la continuità lavorativa della stessa.

Motivo per il quale che le norme di sistema di ultima generazione sono risk based, così come gli stanfdard alimentari BRCGS, IFS e FSSC 22000.

Fattore, come le sanzioni gravemente impattante sull’economia aziendale.

Ma perché capita frequentemente una errata identificazione dei fattori importanti per il risk management? Semplice. Perché le risorse che effettuano questi processi, hanno perduto la manualità di valutare processi ed attività in azienda.

Fermandosi ad una mera raccolta dei dati, da inserire in programmi di gestione per la redazione delle valutazioni. Mentre per quanto ci riguarda, il fattore umano è fondamentale, per meglio comprendere gli impatti, i possibili fallimenti delle azioni di mitigazione, facendo adottare azioni coerenti. Non facendo sprecare risorse inutili, per perseguire vie inutili.