Che cosa è la sostenibilità alimentare?

La sostenibilità alimentare è il primo step per tutelare l’ambiente, oltre ad essere fondamentale per la nostra salute. Ormai la sostenibilità è una tematica trasversale che comprende anche quella ambientale e socioeconomica che abbiamo.

sostenibilità alimentare e lotta agli sprechi alimentari

Ricordiamo la definizione ufficiale dello sviluppo sostenibile: “sviluppo capace di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità, per le generazioni future, di realizzare i propri”.

La salvaguardia del pianeta, del suo ecosistema e biodiversità, dipende anche e soprattutto dalle nostre scelte alimentari e da come i cibi vengono prodotti.

La sostenibilità alimentare è importante per la lotta agli sprechi. Un’azienda alimentare sostenibile riduce il consumo di suolo, acqua ed energia, limita l’utilizzo di pesticidi, le emissioni di CO2, gli allevamenti intensivi.

Da una parte, il settore alimentare è responsabile del 30% delle emissioni di gas serra globali; dall’altra, gli sprechi alimentari sono uno sfregio per i 690 milioni di persone che, nel mondo, soffrono la fame.

Sostenibilità ed alimentazione sono i due principali obiettivi dell’Agenda 2030 di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite oltre che delle strategie europee inserite nel Green Deal e del Farm to Work.

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Perché è importante la sostenibilità alimentare?

La sostenibilità alimentare deve garantire risorse alimentari alla popolazione mondiale senza compromettere la ‘salute’ del pianeta.

Punta a individuare sistemi alimentari sostenibili per soddisfare il fabbisogno nutrizionale delle persone con il minor impatto ambientale possibile.

Significa promuovere soluzioni ecocompatibili attraverso un sistema di produzione e consumo socialmente responsabile per ridurre l’impatto e l’impronta ambientale e la carbon footprint.

E’ possibile raggiungere questo obiettivo riducendo gli sprechi, ottimizzando la produzione di alimenti.

Gli attuali modelli di produzione alimentari sono energivori, altamente inquinanti, responsabili di un elevato consumo di acqua dolce, inquinamento idrico, alti livelli di emissioni di gas serra, sovra sfruttamento dei terreni, deforestazione intensiva.

Tutti aspetti su cui intervenire attraverso la sostenibilità alimentare in una sfida globale.

I 3 principi della sostenibilità alimentare

Sono 3 i principi cardine su cui si fonda il modello di sostenibilità alimentare:

  • Sicurezza alimentare;
  • Consumo alimentare responsabile;
  • Riduzione degli sprechi alimentari.

La sicurezza alimentare è un concetto complesso che include vari aspetti, tra cui la salvaguardia delle risorse naturali e la lotta agli sprechi.

Soltanto in Europa si sprecano circa 87,6 milioni di tonnellate di cibo ogni anno. E’ urgente ridurre questo enorme quantitativo di cibo sprecato per combattere la malnutrizione in alcuni Paesi, aumentare la sicurezza alimentare e ridurre l’impronta idrica anche attraverso adeguati sistemi di produzione, lavorazione, distribuzione e ristorazione.

Certi Paesi si trovano in condizioni di sovra-nutrizione, altri devono fare i conti con la fame. La sostenibilità alimentare è un modello che punta ad un accesso più equo ai prodotti alimentari per combattere la malnutrizione e per una distribuzione più democratica delle risorse.

Per questo sono allo studio, ed alla sperimentazione su larga scala, anche modelli alimentari che potremmo definire ‘low cost’, per esempio quello basati sul consumo di insetti edibili.

Alimentazione sostenibile: Agenda 2030, piano Nazioni Unite

L’agricoltura è un settore strategico per l’economia. Offre lavoro e sopravvivenza ad oltre il 40% della popolazione mondiale, impegna 500 milioni di piccole imprese agricole che soddisfano il fabbisogno alimentare dell’80% delle persone nel mondo.

Gli attuali modelli agricoli, però, causano gravi danni ambientali e sociali, tra cui la perdita (dal 1900 ad oggi) del 75% della biodiversità nelle colture. Secondo le Nazioni Unite, bisogna ripensare il modo in cui coltiviamo e consumiamo il cibo.

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU si pone obiettivi ambiziosi tra cui:

  • Eliminare la malnutrizione e la fame nel mondo;
  • Garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili;
  • Proteggere la biodiversità vegetale e animale;
  • Raddoppiare la produttività nel settore agricolo;
  • Stabilizzare i prezzi delle materie prime.

Sostenibilità alimentare quale è la strategia della UE?

I dati UE registrano uno spreco del 20% dei prodotti alimentari. In Europa, il comparto agricolo è responsabile del 10% delle emissioni di gas inquinanti, di cui il 70% generato dagli allevamenti di animali.

La strategia europea per creare un sistema alimentare sostenibile punta su precisi obiettivi entro il 2030:

  • Riduzione del 50% dell’uso di pesticidi chimici;
  • Riduzione del 20% dell’utilizzo di fertilizzanti;
  • Copertura del 25% della superficie agricola con coltivazioni biologiche;
  • Riduzione del 50% degli antimicrobici impiegati negli allevamenti e in acquacoltura.

Alimentazione sostenibile: i consigli della FAO

Con il Report Sustainable Diets and Biodiversity la FAO si rivolge a tutti noi, alla nostra capacità di fare scelte responsabili a livello ambientale e sociale ogni giorno.

Riguardo all’alimentazione consiglia di prediligere prodotti vegetali, frutta e verdura, prodotti locali, freschi e di stagione, biologici, legumi e cereali integrali, di ridurre il consumo di carne e di alimenti confezionati.

La FAO, considera essenziale investire nell’innovazione tecnologica, una transizione ecologica atta a migliorare il monitoraggio e l’efficienza della filiera, utilizzare packaging ecosostenibili per ridurre la carbon footprint, misurare i risultati e pianificare interventi mirati per la sostenibilità alimentare.

Sostenibilità alimentare: che cosa puoi fare tu come azienda?

Come azienda puoi fare molto in effetti. Sono molti gli standard di certificazione alimentare che prendono in considerazione anche la tematica dello spreco alimentare. Anche in ambito alimentare obbligatorio c’è molta attenzione.

Per esempio il Reg CE 382 che modifica il Reg CE 852, tratta la tematica delle donazioni, approfonditamente.

Adottando una norma e standard di certificazione in ambito alimentare, potrai avere uno studio sui tuoi processi, e dati utili per migliorare efficienza abbattendo gli sprechi. Vediamo quelle che sono le norme di certificazione interessanti che possono aiutarti in questo ambito:

  • ISO 22000 la norma che definisce i requisiti di un sistema di gestione per la sicurezza alimentare;
  • FSSC 22000 lo standard di certificazione alimentare nato dall’impegno dei produttori;
  • BRC standard di certificazione alimentare per la GDO anglosassone;
  • IFS standard di certificazione alimentare della grande distribuzione organizzata tedesco, franco, belga, adottato anche in Italia;
  • Global Gap standard di certificazione trasversale, i suoi requisiti si rifanno alla sostenibilità ambientale, socio economica oltre che alla sicurezza alimentare;
  • Certificazioni Ittiche vari standard come Friend of the Sea, Msc, Asc, simili a quello sopra descritto;

Ma non basta adottare i requisiti delle norme di cui sopra. Il livello di sensibilità per la sostenibilità alimentare in azienda, può essere migliorato implementando programmi di formazione per le risorse.

Correlato alla cultura per la sicurezza alimentare, può essere interessante la partecipazione dell’organizzazione a progetti sociali, campagne contro lo spreco, studi di utilizzo degli scarti di lavorazione a favore dell’economia circolare, aiutare le economie del territorio ed altro.