Il consulente per la sicurezza alimentare è una figura esterna all’organizzazione, che offre servizi di consulenza e formazione in questo ambito. Gestisce, o è a supporto del personale interno, per le mansioni di gestione dei requisiti obbligatori per la sicurezza alimentare e per gli schemi e standard di certificazione alimentare.
Non sempre sono chiare però le competenze che dovrebbe avere questa figura, e le modalità per la sua qualifica.
Le criticità dovute ad una cattiva qualifica della risorsa del consulente che dovrà assisterci nel processo di certificazione alimentare, o per la gestione dei requisiti obbligatori possono essere molteplici.
Per citarne alcuni:
Non essere in grado di gestire la quotidianità. Sanzioni. Immissione di prodotti non sicuri in commercio, o privi delle evidenze obbligatorie necessarie.
Oppure non raggiungere gli obiettivi prestabiliti che possono essere inerenti a nuovi prodotti, una mancata qualifica da parte di un fornitore o una fallita certificazione.
Come ogni fornitore, anche questo deve avere una corretta attenzione e gestione. Visto che da questa scelta, potrebbero essere raggiunte vittorie, crescita, come fallimenti.
Per questo aspetto ci viene in aiuto lo standard per la certificazione alimentare anglosassone BRC, nella versione Food, definendo le modalità di qualifica del consulente.
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Consulente sicurezza alimentare: perché è importante?
Lo standard di certificazione alimentare BRC definisce, come ormai tutte le norme e standard di certificazione alimentare, l’obbligo della definizione dei requisiti per la qualifica del consulente per la certificazione alimentare:
- “Ci deve essere una procedura documentata per l’approvazione e il monitoraggio dei fornitori di servizi. Tali servizi dovrebbero includere: i consulenti per la sicurezza alimentare. “
Il consulente per la sicurezza alimentare, è quella figura tecnica che si trova ad operare nell’organizzazione per la redazione e l’implementazione del sistema. Un altro elemento della clausola, che fa comprendere quanto questa figura possa avere un impatto positivo, o negativo sui processi e sul il rispetto dei requisiti.
Requisiti di sicurezza, qualità e legalità dei prodotti, nonché su quelli definiti con il cliente, soprattutto per i produttori di alimenti a marchio privato. Definisce l’obbligo della valutazione e qualifica di questa figura come tutti gli altri fornitori:
- “Il processo di approvazione e monitoraggio deve essere basato sul rischio e deve prendere in considerazione la competenze in questo caso del consulente BRC su aspetti:
- Rischio per la sicurezza e la qualità dei prodotti;
- Conformità con eventuali requisiti legali specifici;
- Potenziali rischi per la sicurezza del prodotto (ossia i rischi identificati nella vulnerabilità e nelle valutazioni della difesa alimentare). “
Vien da se comprendere che il fornitore di servizi esterno come il consulente per la sicurezza alimentare, abbia un impatto molto alto, su raggiungimento degli obiettivi aziendali.
La risorsa del consulente, deve essere a supporto dell’azienda per la risoluzione delle criticità, per il miglioramento aziendale e la crescita della produttività sui mercati, e non creare lei stessa delle deviazioni per scarsa competenza o per incapacità di lavorare in team.
Noi di Sistemi & consulenze consideriamo questa figura come un fornitore ad alto rischio. L’organizzazione dovrà quindi, come effettua con le materie prime e con i fornitori di altri servizi come il laboratorio di analisi, il pest control e l’antincendio, definire i requisiti minimi e fondamentali per la selezione e la qualifica di un collaboratore competente che sia in linea con i contesto e con gli obbiettivi aziendali.
Consulente per la sicurezza alimentare: quali sono i requisiti?
Vediamo adesso quelli che escono noi, dovrebbero essere i requisiti minimi che un’organizzazione dove ricercare in una figura da qualificare come consulente, soprattutto in ambito di certificazione Brc, Ifs, Iso 22000 ed Fssc 22000:
- Competenza – Un consulente per la certificazione della sicurezza alimentare per tutte le norme e standard compreso il BRC dovrebbe essere un esperto nel proprio campo, non solo inteso come norma per la quale si presti il servizio della consulenza, ma anche come contesto aziendale, mercati di riferimento, e tipologia di prodotto. Devono essere presi in considerazione degli aspetti per verificarne la competenza: “la qualifica del consulente certificazione sicurezza alimentare BRC”;
- Titolo di studio che deve essere inerente al lavoro effettuato in azienda;
- Formazione Specifica, che in questo caso dovrebbe essere inerente allo standard oggetto del contratto, effettuata da enti riconosciuti e con superamento tramite esame;
- Esperienza su campo, aver esperienze e referenze di progetti effettuati in questo ambito confrontabili;
- Capacità personali di lavoro di squadra, da una semplice gestione della presentazione alle tecniche per l’effettuazione di un audit di verifica, o della gestione dei rapporti con le autorità;
- Evidenze di consapevolezza della propria professione, presenza nel settore, visibilità, albi, assicurazioni professionali;
- Fare attenzione a quelli che dicono ‘ma io faccio solo il sistema’, e non redigo sistemi di autocontrollo Haccp, o Harpc, ai raccontatori di favole… e non aggiungiamo altro.
- Disponibilità – Fare attenzione a quelle figure che sono sempre a disposizione, un consulente per la certificazione alimentare, se si considera bravo, ed è bravo ed affermato, avrà dei tempi gestiti sapientemente, una figura sempre disponibile non è un buon segno;
- Fare attenzione alla capacità di concentrazione e di saper onorare promesse.
- Semplicità – Una persona autorevole e competente deve saper spiegare e far comprendere a tutti quello che sta facendo, saper utilizzare paroloni e o concetti poco chiari non è sinonimo di efficienza soprattutto del lavoro in team, una persona chiara e semplice, denota sicurezza nel proprio operato e potrà far crescere la tua organizzazione;
- Allontanare chi usa esclamazioni tipo facilissimo, subito, o che è tutto sbagliato ma io ho la soluzione zacccc, meglio chi ascolta, annota ed utilizza dei se.
- Mansione – Inquadrare bene le responsabilità ed i compiti del consulente per la sicurezza alimentare o per le certificazioni alimentari, le gerarchie ed i referenti, anche se è una figura esterna deve essere collante al team altrimenti servirà a ben poco;
- Definire se il lavoro deve essere fatto in azienda, o anche a distanza, se si devono formare ed addestrare delle figure definendone mansioni;
- Accordi Contrattuali – Deve essere stipulato un contrattato di lavoro con tanto di possibili rescissioni contrattuali per adempimenti, oppure periodi di prova.
- Prestazione – Fissare obiettivi anche per questa figura, obiettivi di miglioramento e la capacità di gestire le deviazioni.
Perché è importante la valutazione?
Il ruolo di consulente alimentare, come abbiamo più volte sottolineato, è un ruolo fondamentale per l’azienda. Il buon consulente esterno può apportare, con la propria esperienza ed il continuo aggiornamento, elementi interessanti di miglioramento, soluzioni innovative.
Un background tecnico che difficilmente una sola organizzazione può avere‘in casa. La scelta di una qualifica come consulente di una persona amica e o poco competente non sarà mai una buona scelta, e potrà essere un danno per l’azienda.
Si potrà perdere il contributo inerente ad una terzietà di giudizio, e in caso di scarsa competenza avere delle deviazioni inerenti alla sicurezza qualità e legalità dei prodotti, delle perdite e o sanzioni contrattuali con i clienti, quindi è un aspetto di cui tenere conto una volta si scelga di ricorrere ad una figura esterna.
Corso consulente HACCP
Esiste un corso consulente HACCP che abiliti alla professione? La risposta è no. Il consulente HACCP non può essere paragonato all’RSPP in ambito di salute e sicurezza sul lavoro.
Infatti non vi sono requisiti definiti dalla legge per lo svolgimento della professione e neppure responsabilità correlate.
Contrariamente al PCQI (Preventive Controls Qualified Individual)che per il mercato americano, firma il Food Safety Plan e verifica i Preventive Control. Nella comunità europea la firma sul documento di valutazione dei rischi deve essere apposta dall’OSA e dal Team HACCP.
Online si trovano svariati corsi da consulente per la sicurezza alimentare, che sono utili come formazione generale per figure che vogliano intraprendere questa professione ma non hanno nesseuna tipologia di riconoscimento ufficiale. Anche se taluni erogatori vantano collaborazioni con Università o ‘vendono’ un corso certificato ISO 9001.
I corsi che hanno valore legale sono solamente quelli erogati da un ente accreditato in regione, si riferiscono a certificazione delle professioni, oppure riconosciuti da standard GFSI. Anche per quanto riguarda la certificazione ISO 9001, questa si riferisce al processo di erogazione del servizio e non alla ‘qualità del corso’, non è una certificazione di bene/servizio.
Le persone che si avvicinano alla professione e vogliono seguire il corso consulente HACCP devono avere una buona capacità di scegliere la formazione da seguire, qualora gli necessitino, essendo consapevoli di quanto descritto nel paragrafo precedente, e non eventolare attestati onde fare figuracce.
Del resto non si può pensare che un corso di poche ore possa aprire ad una professione così importante e deligata per le aziende.