La bioluminescenza dell’ATP è un processo diffuso per il monitoraggio dell’igiene sulle superfici di lavoro sanificate, in industria alimentare. La verifica è molto efficace, evidenzia la presenza di materiali organici, e anche se non potendo distinguere la provenienza della fonte dell’ATP, fornisce rapidi risultati.
Infatti il suo utilizzo, possiamo ritrovarlo nei monitoraggi pre-operativi, e postumi alle sanificazioni di cambi prodotto.
Molte organizzazioni agroalimentari, per la verifica rapida della pulizia e dell’igiene di processo, si sono attrezzate con queste strumentazioni.
Il processo si basa sulla capacità di verificare la presenza e quantità di ATP sulle superfici sanificate. Dovuto alla presenza di materiali organici.
Ritrovamento che necessiterà di una successiva sanificazione supplementare.
E’ importante che l’azienda, nell’ambito del proprio sistema, definisca i metodi più efficaci, per la verifica di questo prerequisito. Minimizzando o prevenendo possibili contaminazioni degli alimenti. Dovute ai patogeni ambientali, che possono far perdere conformità agli alimenti, ed essere un pericolo per la salute dei consumatori.
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Bioluminescenza dell’ATP: perché è importante?
Adottare un sistema di verifica della pulizia delle superfici, è fondamentale per assicurare la salubrità degli alimenti. Avere un sistema di monitoraggio che si basa sulla bioluminescenza dell’ATP, permetterà di effettuare verifiche pre-operative, e operative efficaci.
Questo sistema, per esempio, potrà sostituire, l’ispezione visiva, e il passaggio del panno monouso bianco su una superficie. Per valutare l’efficacia della sanificazione post produzione, al mattino prima della ripresa del lavoro. O in caso di cambio di materia prima sulle linee.
Fornendo risultati immediati, fornendo, così la possibilità di intervenire tempestivamente, con nuovi interventi di sanificazione.
L’utilizzo di questa tecnologia, è molto utile, soprattutto in quelle aziende che producono piatti pronti, dove deve essere fatta un’attenzione maggiore nella separazione delle aree, spazi temporali, comportamenti delle risorse umane, e all’utilizzo di risorse tecniche.
Questa tipologia di alimenti, definiti anche ready to eat, possono essere contaminati, per esempio, da agenti patogeni come la Salmonella e o la Listeria attraverso la contaminazione crociata, di superfici non sanificate correttamente.
Quindi un’organizzazione, soprattutto dove la probabilità che il rischio della contaminazione o ri contaminazione può essere molto impattante sul prodotto e sulla salute umana, dove mettere in atto procedure efficaci per la sanificazione. E utilizzate sistemi di rilevazione rapida della pulizia e igiene, come per esempio utilizzare il metodo della bioluminescenza dell’ATP.
Bioluminescenza dell’ATP: quali sono le tipologie di test?
Per la verifica della pulizia e igiene durante i processi di produzione possono essere utilizzate due tipologie di test:
- Metodo diretto: effettuare il monitoraggio ambientale tramite la pianificazione temporale e l’inserimento nel piano di analisi di tamponi di superficie per effettuare la verifica quantitativa della presenza delle matrici di nostro interesse e, verificare anche l’efficacia delle procedure e materiali per la pulizia e l’igiene aziendale. Questa tipologia di prova analitica è molto precisa ma non può essere considerata rapida in quanto sono necessari alcuni giorni per avere dei risultati;
- Metodo Indiretto: l’effettuazione del monitoraggio ambientale tramite test dell’adenosina trifosfato ATP con il metodo della bioluminescenza. Questa tipologia di test riesce a dare risposte molto rapide sullo stato si pulizia e igiene delle superfici, verificando l’assenza di microbi e residui alimentari, che contengono ATP. Il non rilevamento di ATP sarà la riprova che la superficie sia pulita e che la procedura di sanificazione sia coerente con le attività.
Per questo motivo c’è una crescita esponenziale nell’utilizzo delle strumentazioni per la verifica della pulizia e igiene che utilizzato il metodo della bioluminescenza dell’ATP.
Questa valutazione può sostituire i tamponi di superficie?
NO!! A leggere quanto sopra sembrerebbe che un’organizzazione possa sostituire la metodica classica per il monitoraggio ambientale tramite l’utilizzo dei tamponi di superficie, con il sistema della bioluminescenza dell’ATP. Ma per rispettare i criteri per la sicurezza alimentare, ci sono delle considerazioni da fare:
- Scopo Test: i sistemi di rilevamento rapido secondo il metodo della bioluminescenza tramite ricerca di ATP sono nati per verificare velocemente, in sede, lo stato di pulizia e igiene delle superfici a contatto con gli alimenti come attrezzature, vestiario, tubature, contenitori, scarichi, ma non danno nessuna indicazione per la conta dei microrganismi residui post sanificazione. Quindi possono essere utili per un monitoraggio nella fase pre-operative, operative, durante i cambi di prodotto, implementando il monitoraggio visivo o tattile della verifica dell’effettuazione della pulizia, ma non possono sostituire ne le validazioni di processo, ne i monitoraggi ambientali cogenti;
- Strumentazione: i sistemi per la verifica rapida della pulizia ea igiene con il metodo della bioluminescenza tramite ricerca di ATP, si basano su tecnologie di foto rilevamento. Quindi la precisione, e la sensibilità di questa verifica vengono influenzate da questa tecnologia. Tutti gli strumenti per il rilevamento con il metodo della bioluminescenza ATP sono portatili e, in fase di acquisto, deve essere valutata la possibilità di archiviazione dati, assistenza, manutenzione, pulizia, supporti, tamponi per le verifiche, batterie e robustezza dello strumento visto che verrà utilizzato in loco;
- Responsabile: l’organizzazione deve anche tenere conto della formazione e delle competenze che deve avere il responsabile, o addetto, alla verifica rapida della pulizia e igiene con il metodo della bioluminescenza tramite ricerca di ATP, per l’effettuazione dei test, per la gestione della strumentazione, dei reagenti connessi, e per l’eventuale intervento in caso ci fossero dei risultati sfavorevoli;
- Costo: come sempre è un fattore fondamentale che deve essere valutato, in quanto l’utilizzo di questa tecnologia non sostituirà il monitoraggio ambientale classico, ma potrà essere a supporto del responsabile sanificazione per la verifica dell’effettuazione delle stesse. Starà quindi, all’organizzazione valutare la necessità dell’inserimento di questi monitoraggi secondo la valutazione dei rischi.
Bioluminescenza tramite ricerca di ATP: come inserirla nella procedura di sanificazione?
Alla luce di quanto scritto sopra, ha senso inserire nella procedura del sistema di gestione, la verifica rapida della pulizia ed igiene del processo con il metodo della bioluminescenza dell’ATP? Dipende…
Nelle organizzazioni dove dalla valutazione delle aree di rischio, non emergono particolari rischi, dove gli alimenti non risultino essere terreni favorevoli, e non della tipologia ready to eat, sinceramente non ha senso inserire un’altra tipologia di monitoraggio, oltre quelle che l’azienda già effettua per verificare i processi di sanificazione. Come le ispezioni visive per esempio.
Nelle organizzazioni, invece dove risulti fondamentale e impattante verificare puntualmente lo stato igienico, e i prodotti finiti sono terreno favorevole allo sviluppo patogeno, consigliamo l’acquisto di una strumentazione, atta a migliorare i monitoraggi e alla prevenzione di possibili contaminazioni.
Come inserire la verifica rapida con la bioluminescenza
L’organizzazione, per implementare nelle propria procedure, un sistema di verifica rapida della pulizia e igiene, utilizzando strumentazioni che si basano sulla valutazione della bioluminescenza dell’ATP dovrebbe seguire i seguenti passi:
- Definire il requisito durante lo sviluppo della descrizione dei prerequisiti di base per la sicurezza alimentare, per il PRP della sanificazione;
- Implementare l’aspetto nelle azioni di mitigazione dei rischi di contaminazione crociata dentro la valutazione dei rischi;
- Definire, come viene effettuato con i test rapidi per la verifica degli allergeni, le modalità e la frequenza con cui devono essere effettuati questi test e le azioni da applicare in caso di risultati sfavorevoli;
- Definire le responsabilità dell’effettuazione dei test, della gestione della strumentazione e dei materiali connessi;
- Validare i test effettuando una campionatura con doppio test, strumento interno, laboratorio esterno accreditato, così da dare un minimo di valore al test;
- Mantenere una valutazione dei trend di valutazione, utili per il riesame della procedura.