Cosmetici: Consulenza ISO 22716 Cosmetics Good Manufacturing Practices

I cosmetici, elementi fondamentali nella vita quotidiana di molti, rappresentano un connubio tra scienza, arte e tradizione. Questi prodotti, usati per migliorare o alterare l’aspetto estetico, giocano un ruolo cruciale non solo nella bellezza ma anche nella cultura e nella società.

Cosmetici consulenza ISO 22716 Cosmetics Good Manufacturing Practices

Il settore cosmetico, dinamico e in continua evoluzione, riflette le tendenze e i cambiamenti sociali, offrendo una gamma di prodotti che va dai trucchi alle creme per la cura della pelle.

Al di là dell’aspetto esteriore, i cosmetici sono il risultato di una ricerca scientifica approfondita. Ogni prodotto è una composizione di ingredienti selezionati per le loro proprietà e la loro efficacia.

Questa scienza, che combina chimica, biologia e tecnologia, assicura che i prodotti siano sicuri ed efficaci, soddisfacendo le esigenze di un mercato sempre più informato e esigente.

Che cosa sono i cosmetici?

La definizione ufficiare riportata nel Reg CE 1223/2009 all’art. 2: prodotto cosmetico “qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti o sulle mucose della bocca allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei”.

La classificazione dei cosmetici è basata sulla destinazione d’uso, sulla funzione principale del prodotto e sulla sua composizione. In base alla destinazione d’uso possono essere suddivisi in:

  • Prodotti per la pelle: creme, lozioni, gel, oli, maschere, fondotinta, ciprie, rossetti, etc.
  • Prodotti per i capelli: shampoo, balsami, maschere, tinture, etc.
  • Prodotti per le unghie: smalti, gel, etc.
  • Prodotti per la bocca: dentifrici, collutori, etc.
  • Prodotti per il corpo: deodoranti, dopobarba, etc.
  • Prodotti per l’igiene intima: saponi, detergenti, etc.
  • Prodotti solari: creme, lozioni, spray, etc.
  • Prodotti per il trucco: ombretti, eyeliner, mascara, etc.

In base alla funzione principale possono essere suddivisi in:

  • Prodotti detergenti: hanno la funzione di pulire la pelle o le altre parti del corpo.
  • Prodotti idratanti: hanno la funzione di mantenere la pelle idratata.
  • Prodotti nutrienti: hanno la funzione di nutrire la pelle.
  • Prodotti protettivi: hanno la funzione di proteggere la pelle da fattori esterni, come il sole o il freddo.
  • Prodotti correttivi: hanno la funzione di correggere i difetti della pelle o del corpo.
  • Prodotti profumati: hanno la funzione di profumare la pelle o le altre parti del corpo.

In base alla composizione possono essere suddivisi in:

  • Naturali: sono realizzati con ingredienti naturali, provenienti da piante, animali o minerali.
  • Biologici: sono realizzati con ingredienti provenienti da agricoltura biologica.
  • Vegani: non contengono ingredienti di origine animale.
  • Kosher: rispettanti i dettami religiosi ebraici;
  • Halal: rispettanti i dettami religiosi islamici;
  • Cruelty-free: non sono testati sugli animali.

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Quale è la storia dei prodotti cosmetici?

La storia della cosmesi è affascinante e rispecchia le evoluzioni culturali, sociali e tecnologiche dell’umanità. Eccone una panoramica:

Antichità

  • Egitto Antico (circa 3100 a.C. – 30 a.C.): I cosmetici erano usati principalmente per motivi religiosi, di salute e estetici. Gli Egiziani usavano il kohl per delineare gli occhi, creando uno dei primi esempi di trucco. Usavano anche oli e unguenti per proteggere la pelle dal sole e dal vento.
  • Mesopotamia e Civiltà del Vicino Oriente (circa 3500 a.C. – 539 a.C.): Gli abitanti di queste regioni usavano pigmenti per decorare la pelle e i capelli. Erano noti per i loro unguenti profumati, realizzati con oli e resine.
  • Grecia Antica (circa 800 a.C. – 146 a.C.): I Greci preferivano la bellezza naturale, ma usavano comunque cosmetici per migliorare l’aspetto, soprattutto con polveri per schiarire la pelle e pigmenti rossi per le guance e le labbra.
  • Roma Antica (circa 753 a.C. – 476 d.C.): I Romani si concentravano molto sulla cura del corpo. Utilizzavano saponi, unguenti e polveri. Erano anche noti per bagni elaborati che comprendevano varie forme di cosmesi.

Medioevo

  • Europa (circa 476 – 1450): Durante il Medioevo, l’uso di cosmetici era meno diffuso e spesso associato a moralità dubbia. Tuttavia, creme per la pelle e prodotti per capelli erano ancora utilizzati, soprattutto nell’alta società.

Rinascimento

  • Europa (14° – 17° secolo): In questo periodo si assiste a un rinnovato interesse per la cosmesi. La pelle pallida era molto ambita e venivano usati prodotti a base di piombo e argilla per schiarire la pelle, nonostante fossero tossici.

XVIII e XIX Secolo

  • Europa e America (1700 – 1900): Durante questi secoli, l’uso di cosmetici variava ampiamente. Nel XVIII secolo, erano popolari trucchi molto appariscenti, mentre nel XIX secolo si preferiva un aspetto più naturale. Si assiste allo sviluppo e alla commercializzazione di prodotti cosmetici, compreso l’inizio dell’uso di cosmetici industrializzati.

XX Secolo – Oggi

  • Inizio della Cosmesi Moderna (inizio del 1900): L’industria cosmetica inizia a formarsi. Marchi come Max Factor e Maybelline emergono, introducendo prodotti come il mascara e il fondotinta.
  • Innovazioni e Diversificazione (metà del 1900): Aumenta la varietà di prodotti disponibili. Si sviluppano prodotti specifici per diverse tipologie di pelle e esigenze.
  • Fine del XX Secolo – Oggi: Si assiste a un’enfasi crescente sulla sicurezza, sull’etica e sulla sostenibilità nell’industria cosmetica. Cresce la domanda per prodotti naturali, biologici, halal, kosher, cruelty-free e vegani.

Attraverso i secoli, i cosmetici sono passati da semplici pigmenti e unguenti a complessi prodotti scientificamente formulati, riflettendo i cambiamenti nelle tecnologie, nelle tendenze culturali e nelle normative.

Quale è il giro d’affari della cosmetica?

Il mercato dei cosmetici non è solo un settore industriale, ma un fenomeno culturale che influenza modi di vita e di pensiero. La sua portata economica è vasta, con un impatto significativo sull’economia globale.

Le aziende di cosmetici non solo generano profitti, ma influenzano anche le tendenze di consumo, promuovendo innovazione e sviluppo in vari settori correlati.

Il mercato cosmetico globale è uno dei settori più lucrativi, con una crescita costante anno dopo anno. Questo settore copre una vasta gamma di prodotti e servizi, con aziende che spaziano dalle piccole imprese locali ai grandi conglomerati internazionali.

Diversi fattori contribuiscono alla crescita del settore, tra cui l’innovazione continua, l’espansione dei mercati emergenti, e l’aumento della consapevolezza dei consumatori riguardo alla cura personale e alla bellezza.

Il settore cosmetico affronta diverse sfide, come la sostenibilità ambientale e le normative in continua evoluzione. Tuttavia, queste sfide offrono anche opportunità per l’innovazione e lo sviluppo di nuovi prodotti e strategie di mercato.

Tra i gruppi più importanti e conosciuti nel settore cosmetico possiamo trovare: Oréal Group, Unilever, Procter & Gamble (P&G), Estée Lauder Companies, Coty Inc., Shiseido Company, Johnson & Johnson, Beiersdorf AG, Kao Corporation, Amorepacific Corporation.

Secondo i dati di Cosmetica Italia, il giro d’affari della produzione di cosmetica globale nel 2022 è stato di 278,6 miliardi di euro, in crescita del 4,1% rispetto al 2021. La crescita è stata trainata dalla Cina, che ha registrato un aumento del 15,9%, e dagli Stati Uniti, che hanno registrato un aumento del 6,4%.

Il giro d’affari della produzione di cosmetica italiana nel 2022 è stato di 13,9 miliardi di euro, in crescita del 3,9% rispetto al 2021. L’Italia è il quinto produttore mondiale di cosmetici e il primo in Europa.

Si prevede che il mercato globale dei cosmetici continuerà a crescere nei prossimi anni, con una previsione di crescita del 5,8% annuo dal 2023 al 2027.

Le catene di vendita al consumo più importanti, che vedono impiegate una gran quantità di addetti e rappresentano un importante segmento del settore: Sephora, Ulta Beauty, Douglas, Boots, Watsons, KIKO, Nordstrom, Macy’s, DM Drogerie Markt, Sally Beauty, Target, Acqua e Sapone, Marionnaud, Pinalli.

La crescita sarà trainata da una serie di fattori, tra cui la crescente domanda di prodotti cosmetici naturali e biologici, la crescente consapevolezza della salute e del benessere della pelle e la crescente importanza dell’e-commerce.

Quali sono i rischi di utilizzo di cosmetici non sicuri?

I mercati globali permettono la circolazione di prodotti la svariate parti del mondo che non sempre assicurano il rispetto dei requisiti definiti e che quindi possono essere fonte di pericolo per la salute del consumatore.

L’utilizzo di prodotti cosmetici non sicuri può comportare diversi rischi per la salute, che variano a seconda degli ingredienti e della frequenza d’uso. Ecco alcuni dei principali rischi associati:

  • Reazioni Allergiche: Alcuni ingredienti presenti nei cosmetici possono causare reazioni allergiche o dermatiti. Queste reazioni possono variare da lievi irritazioni a gravi allergie cutanee e possono manifestarsi con rossore, prurito, eruzioni cutanee o gonfiore. Oppure in shock. Non si parla solamente delle classiche sostanze allergeniche alimentari definite nel Reg CE 1169/2011, ma anche di fragranze, derivati del lattice, siliconi, fragranze, metalli vari.
  • Problemi Cutanei: L’uso prolungato di prodotti non adatti può portare a vari problemi cutanei, come acne, secchezza, eccessiva produzione di sebo, o peggioramento di condizioni preesistenti come eczema o psoriasi.
  • Tossicità Chimica: Alcuni cosmetici possono contenere ingredienti potenzialmente tossici o cancerogeni, come parabeni, ftalati, piombo, amianto (in rari casi in prodotti talcosi contaminati), e altre sostanze chimiche nocive. Questi componenti possono essere assorbiti dalla pelle e, nel tempo, accumularsi nel corpo, potenzialmente causando danni a lungo termine.
  • Problemi agli Occhi: Prodotti come mascara, eyeliner e ombretti, se contaminati o di scarsa qualità, possono causare infezioni agli occhi, irritazioni, arrossamenti e, in casi estremi, danni alla vista.
  • Impatto Ormonale: Alcuni ingredienti, come i disturbi endocrini (ad esempio, alcuni tipi di parabeni), possono interferire con il sistema endocrino del corpo, influenzando i livelli ormonali e potenzialmente causando problemi di salute a lungo termine.
  • Rischi per la Salute a Lungo Termine: L’esposizione costante a determinati ingredienti nocivi può aumentare il rischio di problemi di salute più gravi, come disturbi ormonali, problemi riproduttivi e persino alcuni tipi di cancro.
  • Problemi Respiratori: Spray e polveri cosmetiche possono essere inalati, causando problemi respiratori o aggravando condizioni come l’asma, specialmente se contengono particelle fini o sostanze chimiche irritanti.

Per minimizzare questi rischi, è importante saper leggere le etichette, utilizzare canali di acquisto sicuri, allo scopo di scegliere prodotti cosmetici di qualità, preferibilmente con ingredienti testati e sicuri, e prestare attenzione a eventuali segnali di reazione avversa.

Inoltre, è fondamentale seguire le linee guida per l’uso sicuro, come la verifica della data di scadenza e la corretta conservazione dei prodotti.

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Quali sono i requisiti obbligatori in ambito della cosmesi?

I requisiti di legge applicabili ai cosmetici a livello comunitario sono disciplinati dal Reg CE 1223/2009, che recepisce la Direttiva Europea 76/768/CEE.

Il Regolamento (CE) n. 1223/2009 stabilisce che i cosmetici possono essere immessi sul mercato solo se rispettano i seguenti requisiti:

  • Sicurezza: i prodotti devono essere sicuri per la salute umana, sia per l’applicazione cutanea che per l’applicazione orale. Rispettanti dei limiti biologici e chimici definiti.
  • Obblighi responsabilità e notifica: i prodotti devono fare campi a delli figure responsabili, notificate alle autorità, definendone gli obblighi.
  • Informazioni: i prodotti devono essere accompagnati da informazioni complete e accurate, in modo da consentire ai consumatori di effettuare scelte consapevoli.
  • Tracciabilità: i prodotti devono essere tracciabili, in modo da poter essere rintracciati in caso di problemi di sicurezza.
  • Campionamenti ed analisi: valutazioni necessarie a dare evidenza della sicurezza dei prodotti.
  • Buone pratiche di fabbricazione: pratiche per assicurare la sicurezza dei prodotti;
  • Sostanze e componenti.

Certificazione ISO 22716: Buone Pratiche di Fabbricazione (GMP)

Il Regolamento UE (CE) n. 1223/2009 nell’art 8 definisce che i prodotti cosmetici immessi sul mercato devono essere prodotti secondo le Buone Pratiche di Fabbricazione (GMP).

Lo standard di certificazione ISO 22710 “Cosmetics — Good Manufacturing Practices (GMP) — Guidelines on Good Manufacturing Practices” fornisce linee guida per la produzione, il controllo, l’immagazzinamento e la spedizione di prodotti cosmetici.

Questa norma è stata sviluppata per aiutare ad assicurare che i prodotti cosmetici siano prodotti in modo coerente e controllato, in linea con gli standard di qualità.

Fornendo una guida per evitare contaminazioni, errori e difetti nei prodotti cosmetici, garantendo la sicurezza degli utilizzatori finali. Aiutandoli a conformarsi alle normative e leggi internazionali riguardanti la produzione di cosmetici sistematicamente.

La norma è strutturata in diverse sezioni che coprono vari aspetti della produzione cosmetica:

  • Terminologia: Definizioni di termini chiave legati alla produzione di cosmetici.
  • Personale: Linee guida sulle qualifiche, la formazione e l’igiene del personale.
  • Locali: Requisiti per le aree di produzione e di stoccaggio, incluse condizioni di pulizia e manutenzione.
  • Equipaggiamenti: Standard per l’attrezzatura utilizzata nella produzione, con enfasi sulla manutenzione e sulla pulizia.
  • Materie Prime e Materiali da Imballaggio: Guida sulla selezione, l’acquisto, la ricezione e lo stoccaggio dei materiali.
  • Produzione: Procedure e controlli per assicurare la qualità e la conformità durante il processo produttivo.
  • Controllo della Qualità: Metodi e responsabilità per il controllo della qualità, incluse ispezioni e test.
  • Trattamento dei Prodotti Non Conformi: Gestione di prodotti che non rispettano gli standard di qualità.
  • Tracciabilità: Sistemi per tracciare i lotti di produzione e la distribuzione dei prodotti.
  • Reclami e Ritiri: Gestione dei reclami dei consumatori e procedure di ritiro dei prodotti.

Lo standard è scaricabile sul sito web della ISO (International Standards Organization)

Altri standard di certificazione volontaria per la cosmetica

Ci sono altri standard per i quali possiamo assistere la tua organizzazione che opera nella cosmesi e che possono aiutarti a migliorare i tuoi processi ed a differenziarsi sui mercati:

  • Certificazione BRCGS Consumer Product. Standard globale che definisce requisiti per assicurare la qualità e la sicurezza dei prodotti per la cura della casa e della persona.
  • Certificazione IFS HPC, Household and Personal Care Products. Standard riconosciuto a livello internazionale, specificamente progettato per assicurare la qualità e la sicurezza dei prodotti per la cura della casa e della persona.
  • Certificazione Ecolabel. Riconoscimento per la qualità ecologica a livello comunitario che definisce i requisiti di qualità ed ambiente su categorie di prodotto e servizio secondo il Reg CE 66/2010. Con la decisione UE 1870/2021 è stata introdotta una regione in merito ai cosmetici per uso umano e animale
  • Certificazioni Dettami Religiosi. Specifici requisiti per la produzione di prodotti per gli osservanti ebraici ed islamici.
  • Certificazione Biologica. Requisiti di produzione biologica definiti nel Reg CE 848/18.
  • Certificazione Vegan. Requisiti di produzione con assenza di materie prime appartenenti alla filiera ed allo sfruttamento animale.
  • Leaping Bunny: Un programma di certificazione internazionale che verifica che nessun nuovo test sugli animali sia stato usato nella produzione di prodotti finiti o ingredienti.
  • Cruelty-Free PETA: Certificazione rilasciata dall’organizzazione People for the Ethical Treatment of Animals, che assicura che i prodotti non sono stati testati su animali.

Tra gli aspetti importanti che oggi giorno come produttore di cosmetica devi considerare e che possono essere un plus importante sono la valutazione dell’ecotossicità del prodotto, dell’impatto della vita, o sulla presenza di microplastiche, due fattori importanti molto richiesti dai consumatori.

Tutte le certificazioni volontarie sopra riportate sono rilasciate a seguito del superamento delle verifiche da parte di un organismo di certificazione accreditata.

Contattaci! Potrai ottenere tutte le informazioni necessarie per la tua azienda cosmetica e scoprire i nostri servizi di consulenza ISO 22716.