Nias, acronimo di Non intentionally added substances, definisce le sostanze aggiunte non intenzionalmente nei processi di produzione del packaging e dei materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti.

Queste sono sostanze chimiche possono essere presenti nei MOCA, e potrebbero di conseguenza migrare nell’alimento, contaminandolo, divenendo una possibile fonte di pericolo per la salute del consumatore.
Non sono composti aggiunti volontariamente come gli additivi utilizzati per migliorare talune performance del materiale di confezionamento, che abbiamo trattato per esempio in questo articolo.
Ai sensi dell’articolo 3 del Reg CE 1935/2004, l’OSA, deve effettuare una chiara valutazione dei NIAS, per assicurare la produzione di materiali a contatto sicuri per la salute del consumatore.
Richiedi una consulenza sui MOCA. Prenota una call gratuita con un nostro consulente.
Perché i NIAS possono essere pericolosi per la salute?
I pericoli derivanti dalle sostanze non intenzionalmente aggiunte non sono nuovi, ma come abbiamo già scritto in varie occasioni, il mondo del MOCA, finalmente sta avendo tutta l’attenzione che merita, in fatto di sicurezza alimentare e salute del consumatore.
Infatti sono varie le attenzioni che EFSA sta avendo per i vari materiali, ed i processi innovativi. I NIAS possono essere pericolosi per la salute, perché possono rappresentare modalità di contaminazioni chimiche cancerogene per l’uomo.
L’attenzione dei confronti dei materiali, l’innovazione dei processi, il riciclo per ricercare maggiore sostenibilità ambientale, ma anche il miglioramento delle valutazioni analitiche, stanno delineando importanti cambiamenti a tutela del consumatore.
I NIAS possono provenire da fonti differenti, che possono includere la degradazione dei materiali utilizzati per i MOCA, materiali composti, contaminanti provenienti dal riciclo, come avviene per esempio con i PFAS per la carta riciclata.
Possono essere sostanze da considerare approvabili per la catena del contatto alimentare, additivi, oppure sostanze vietate, per questo la sua valutazione è fondamentale.
Non intentionally added substances: requisiti
I requisiti da rispettare in merito alle sostanze NIAS, si dividono come spesso accade nei due maggiori approcci. Vediamo:
- Unione Europea. L’articolo 3 del Reg CE 1935/2004 definisce che: “Materiali e articoli, inclusi quelli attivi e intelligenti materiali e oggetti, devono essere fabbricati in conformità con buone pratiche di fabbricazione in modo che, in condizioni normali o prevedibili condizioni d’uso, non cedono i propri costituenti negli alimenti in quantità che potrebbero: (a) mettere in pericolo salute umana; o (b) comportare un cambiamento inaccettabile nel composizione del cibo; o (c) provocare un deterioramento del sue caratteristiche organolettiche”.
Di conseguenza, la sicurezza di NIAS deve essere valutata da parte dell’OSA. Per raggiungere questo scopo, teoricamente tutte le Non intentionally added substances devono essere identificate, quantificate e deve esserne valutata da tossicità.
Non essendo sempre possibile, nel 2011, il legislatore comunitario ha definito come sostanze non intenzionalmente aggiunte nel Reg CE 10/2011 che si riferisce ai MOCA di materiale plastico come:
Sostanze utilizzate nella fabbricazione di materie plastiche o articoli che possono contenere impurità provenienti dal loro processo di produzione o di estrazione. Queste impurità vengono aggiunte non intenzionalmente insieme alla sostanza nella fabbricazione del materiale plastico.
- Stati Uniti. I limiti per i non intentionally added substances nei materiali a contatto con alimenti è definita nella legislazione (21 C.F.R § 170.39), che definisce: Una sostanza utilizzata in un materiale a contatto con gli alimenti, ad es. imballaggi o attrezzature per la lavorazione, che si abbia la certezza o che ci possa essere probabilità di migrazione negli alimenti, dovrà essere considerata come componente dello stesso, e non solamente come additivo se: tale composto ha dimostrato di non essere cancerogeno nell’uomo e negli animali; La sostanza non presenta altri problemi di salute per il consumatore o sicurezza alimentare perché: L’utilizzo della sostanza dovrebbe portare a concentrazioni nella dieta pari o inferiori a 0,5 parti per miliardo, corrispondente a livelli di esposizione alimentare pari o inferiori 1,5 microgrammi/persona/giorno.
Le maggiori fonti di NIAS
Quale è la provenienza dei NIAS? Vediamo di seguito le quattro maggiori fonti di provenienza dei composti non intenzionalmente aggiunti nei materiali per il contatto alimentare:
- Prodotti di decomposizione. I moca, come tutti gli altri materiali, subiscono naturali processi di decomposizione. Questo è valido sia per i polimeri che per gli additivi. Che possono subire degradazione durante i processi di produzione, trasformazione, conservazione, oppure durante il loro utilizzo funzionale per l’alimento. Si avete letto bene, durante il loro utilizzo funzionale, che può avvenire in azienda, trattamenti termici, freddo o caldo, irradiazioni, ultrasuoni, alte pressioni, che possono far reagire componenti e creare sostanze non intenzionalmente aggiunte, potenzialmente pericolose. Oppure processi demandati al consumatore, per la conservazione ed il consumo dell’alimento acquistato. E’ per questo, che nella definizione delle caratteristiche dell’alimento, di conseguenza del suo packaging ed utilizzo, devono essere ben chiari gli utilizzi per il consumo, ed effettuate valutazioni analitiche coerenti in merito;
- Impurità. Materie prime ed additivi utilizzati possono contenere impurità. Le sostanze di partenza devono aver definito dei livelli di purezza tali da rispettare almeno il Reg CE 1935/2004, art. 3;
- Prodotti composti. I moca possono essere prodotti in varie fasi, e possono contenere additivi come antiossidanti, protettori UV, adesivi e coloranti. La valutazione dei NIAS deve tenere conto di tutte queste fasi;
- Contaminanti da processi di riciclaggio. I materiali per il contatto alimentare che utilizzano materie prime riciclate, sono una fonte importante dei NIAS, questo perché non si può avere una chiara evidenza di ciò che contengano, e le miscele di sostanze chimiche che sono presenti durante i processi di riciclaggio possono reagire e formarsi in fonte di sostanze non aggiunte intenzionalmente.
NIAS: come verificare le dichiarazioni MOCA?
Come sempre ci sono aziende che fanno scuola, ed altre che vanno a traino. O meglio, quelle che attendono che vi siano definiti limiti sugli alimenti relativi ai NIAS, e quelli che invece hanno a cuore la salute dei propri consumatori.
Considerato, che sono proprio questi ultimi che sono all’oscuro di sostanze che potrebbero essere cancerogene.
Come sempre le maggiori armi di prevenzione le ha il produttore degli alimenti. Che sta a lui, effettuando una corretta valutazione dei rischi sui materiali a contatto degli alimenti prodotti, richiedere ai fornitori tutte le evidenze a tutela dei consumatori.
Secondo noi sono due i fattori a cui in fase di qualifica del fornitore di packaging deve essere fatta attenzione da parte del produttore alimentare:
- Riciclo. I prodotti riciclati, infatti, sono quelli più a rischio di sostanze non intenzionalmente aggiunte, in quanto non si ha una certezza chimica della materia prima con la quale si produrranno MOCA;
- Competenza. E’ sempre più importante che la valutazione dei rischi, e la verifica delle dichiarazione di conformità al contatto alimentare, debbano essere effettuate da persone aggiornate e competenti in materia, e non da semplici archiviatori di documenti.
Una buona arma, è quella di qualificare produttori di materiali a contatto alimentare che siano in possesso di attestazioni volontarie come la certificazione BRCGS Packaging and Materials, IFS PacSecure, FSSC 22000 per il settore dei MOCA.
Certificazioni volontarie applicabili per i produttori e trasformatori di MOCA, riconosciute da GFSI, Global Food Safety Initiative, organizzazione che si occupa di armonizzare regolamenti, leggi, norme e standard, a tutela del commercio e della salute dei consumatori.