La supply chain, è la catena di approvvigionamento, che collega un’organizzazione, con i suoi fornitori, a monte, per la produzione di un prodotto/servizio, fino a valle, per la sua consegna o l’erogazione all’utente finale.
Con supply chain management, si definiscono tutte quelle attività, necessarie, per la gestione di questi processi. Tra questo ovviamente fanno parte, tutte quelle attività, definite un prerequisito di base per la sicurezza alimentare dallo standard ISO 22002.
Infatti, uno dei requisiti obbligatori richiesti alle organizzazioni è la capacità di gestire la tracciabilità in tutta la catena di approvvigionamento.
La gestione integrata della tracciabilità, è una delle sfide che unisce le nuove tecnologie, con le vecchie metodiche, per la compliance, con i requisiti obbligatori espressi dal Reg CE 178.
Fino a poco tempo fa, il termine catena della supply chain, identificava solamente la catena di fornitura delle organizzazioni. Oggi giorno invece si riferisce anche alla catena di fornitura della GDO per esempio, che ha come clienti i consumatori.
Il termine gestione della supply chain, frequentemente viene affiancato con il termine catena di custodia, e filiera. Il primo, definisce la separazione e o identificazione di un certo ingrediente, o del prodotto lungo tutta la filiera. Il secondo, una struttura documentata ed organizzativa, tra più organizzazioni, che assicurano la tracciabilità di un prodotto, o una materia prima, lungo tutta la catena.
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Catena della supply chain: perché è importante?
Come abbiamo già visto, con il termine gestione integrata della tracciabilità nella supply chain, si definisce l’insieme di regole, identificazioni e strumenti classici ed innovativi, che un’organizzazione può definire, per la gestione della tracciabilità di tutti i prodotti nella catena di fornitura.
Una gestione efficace è diventata fondamentale. La crescita e la consapevolezza culturale dei consumatori, negli ultimi decenni è aumentata esponenzialmente. Siamo passati dal semplice acquisto di ciò che era disponibile nel negozio, basandosi su fattori economici e o pubblicitari, alla ricerca di evidenze sull’origine degli alimenti.
D’altro canto, se prima le catene di approvvigionamento, erano molto basate sul localismo, adesso, non è più così. E gli intrecci globali della catena di fornitura e di logistica, possono essere esposti a molti rischi.
Altro elemento da considerare è l’uniformarsi del mercato globale che tende, grazie alle norme internazionali per la certificazione alimentare, ad armonizzare, a livello globale, i requisiti per la sicurezza, qualità e legalità dei prodotti.
La descrizione corretta della composizione degli ingredienti, valori nutrizionali, presenza di allergeni, guidano all’acquisto. Target di consumatori affetti da da specifiche patologie, o che semplicemente, vogliono essere a conoscenza di tutte le informazioni.
Senza una gestione integrata della tracciabilità in tutta la catena della supply chain, risulta impossibile risalire facilmente a tutte le informazioni, dal produttore primario al consumatore. Sia per i prodotti a proprio marchio che per quelli a marchio privato.
Gestione della supply chain: gli standard di certificazione
L’argomento è molto sentito. Non a caso gli standard per la certificazione alimentare, presentano tutta una serie di requisiti per la qualifica dei vari settori:
- Produzione alimentare: requisiti definiti dallo standard di certificazione BRC, IFS, FSSC 22000, SQF, GMP+, e Global Gap;
- Produzione materiali di consumo e cura della persona: certificazione BRC Consumer product e IFS HPC;
- Produzione Packaging: certificazioni FSSC 22000 Packaging, BRC Packaging ed IFS Pac Secure;
- Logistica: Certificazione IFS Logistics, BRC Storage and distribution, FSSC 22000 Logistica;
- Agenzie e brokers: Certificazione BRC Agents and Brokers, IFS Brokers ed FSSC per i broker;
- Etichettatura: Etichettatura Global Gap GGN, etichettatura FSC.
Tutto ciò, per creare una tracciabilità tra le varie tipologie di figure nella filiera.
Catena di fornitura ed approvvigionamento: le nuove tecnologie
Le organizzazioni hanno a disposizione, tutta una serie di strumenti per il supply chain management. Il flusso di processo, è passato dal fornire informazioni per la catena distributiva, al raggiungere il singolo individuo consumatore.
Occasione unica, per i produttori di fidelizzare i propri clienti, e fornirgli il più ampio spettro di informazioni sui prodotti che consumano e sull’azienda produttrice. Ad aiutare ciò l’innovazione tecnologica, applicata alla tracciabilità ovviamente, fa la sua parte.
Le informazioni inerenti a questa gestione della tracciabilità, quindi oltrepassano quelli che sono i confini aziendali. E puntano a coinvolgere tutti gli attori della filiera della catena della supply chain.
Molte sono le applicazioni che utilizzano banche dati visionabili tramite Codici a Barre, o Qr Code, consultabili direttamente dai dispositivi mobili, che consentono di ricercare un prodotto in tempo reale. Fornendo la possibilità ai consumatori, di accedere alle informazioni, e così acquistare alimenti consoni alla loro dieta.
La tecnologia, che sta prendendo sempre più piede, è quella che si basa su banche date condivise conosciuta come blockchain. Questo fenomeno rappresenta un’opportunità unica per i partner sulla catena della supply chain. Per migliorare i processi di gestione della tracciabilità, per rispondere alle richieste dei consumatori, e degli organi di controllo, sulla maggiore trasparenza del cibo che consumano e sulla loro provenienza.
La tracciabilità dell’intera catena di approvvigionamento, si ottiene quando i dati e i processi interni di un’azienda, sono inseriti ed integrati in un più ampio sistema di scambio delle informazioni, che avvengono tra i partner della filiera e commerciali.
Utilizzare una gestione della supply chain significa avere un quantitativo ed immodificabile flusso di dati immodificabili sulla catena di fornitura.
L’uso di un linguaggio aziendale globale unico, attraverso l’intera catena di fornitura, consente ai partner commerciali della stessa, di comunicare tra loro, attraverso l’identificazione codificata dei vari articoli.
Utilizzando gli stessi standard nella gestione del processo, per identificare e acquisire dati sulle materie prime e prodotti. Le organizzazioni possono condividere, così, le informazioni specifiche sui prodotti in modo più efficiente e accurato. Il che, in definitiva giova sia alle aziende della catena di fornitura, che ai consumatori, che si trovano alla fine della filiera.
Sistema per la gestione della supply chain: quali sono i vantaggi?
Una organizzazione, oltre, al fatto di raggiungere delle alte performance di gestione della supply chain, i vantaggi dell’adozione di questi sistemi sulla catena di fornitura si possono riassumere:
- Essere in grado di individuare con precisione prodotti potenzialmente dannosi durante i richiami, consentendo di individuare in modo preciso e rapido un prodotto potenzialmente dannoso, portando a richiami alimentari più efficaci con un impatto minore sui consumatori ed una gestione della catena di fornitura efficace.
- Avere una gestione efficace, tecnologicamente avanzata, che permetterà di, risparmiare tempi e inefficienze, in tutti gli attori, dalla materia prima, alla produzione ed alla logistica, fino alla vendita.
- Garantire informazioni affidabili sui prodotti e sull’azienda produttrice. Chiunque ha avuto la possibilità di scansionare un codice a barre del prodotto o cercare informazioni online sullo stesso e spesso i risultati di ricerca possono spesso essere incoerenti. La standardizzazione è necessaria per una gestione della supply chain efficiente a fornire informazioni più affidabili ai consumatori quando ne hanno bisogno.
- Riduzione degli sprechi alimentari. I processi di tracciabilità forniscono una base operativa solida per facilitare la riduzione degli sprechi alimentari. L’adozione o l’espansione delle procedure di tracciabilità basate su standard può portare a una pianificazione più accurata dell’inventario e alla gestione delle categorie per eliminare inutili scarti di cibo, un altro vantaggio per il consumatore coscienzioso.
- Facilitare i processi di qualifica come fornitore di prodotti.
- Fidelizzare la clientela e tutta la catena;
- Fornire informazioni utili ai consumatori.
Alla fine della giornata, cosa conta di più che soddisfare il consumatore? Aumentare la fiducia dei consumatori negli alimenti, è uno sforzo collaborativo di tutta la catena, tra imprese, associazioni di categoria, gruppi industriali e agenzie di regolamentazione.
Anche se sono stati fatti progressi, c’è ancora molto lavoro da fare per dare al consumatore la visione più chiara che si aspetta, e che richiede nella catena di approvvigionamento e fornitura. Produttori, distributori, rivenditori e fornitori di soluzioni, devono unirsi per implementare pienamente le migliori pratiche che possono consentire la prossima fase di evoluzione del settore.
E fate ben attenzione! Alle organizzazioni consigliamo di implementare delle soluzioni per la gestione della supply chain riconosciute e o validate. Capita frequentemente che sedicenti programmatori, provino a vendere sistemi per la gestione della supply chain innovativi, ma che in realtà non rilasciano nessuna tutela ne sul flusso dei dati ne sulla sicurezza e protezione degli stessi.
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