Nutri-Score anche denominata etichetta a semaforo degli alimenti, è una modalità di comunicazione delle informazioni salutistico nutrizionali di alimenti e bevande, riportata sulla confezione di essi. Definendo una classifica che va dalla A, identificata con un verde scuro, alla E arancione scuro. Adottata per lo più nei mercati di derivazione francese.
Questa modalità di classificazione, vede la luce nel 2013 in Francia, come strumento di informazione per i consumatori, inerente alle proprietà salutistiche degli alimenti, per permettere agli stessi di effettuare scelte consapevoli, a prevenzione alle patologie derivanti dall’alimentazione come l’obesità e le malattie cardiovascolari.
L’ampia diffusione di questi sistemi di identificazione, così come quello dell’etichetta a batteria, è dovuta alla sensibilizzazione e la crescita culturale dei consumatori nei confronti degli aspetti salutistici degli alimenti consumati.
Infatti, circa 11 milioni di morti nel mondo annui, sono attribuibili a malattie correlate a regimi alimentari non corretti.
Lo strumento, nasce per integrare i requisiti obbligatori comunitari in merito ad etichettatura alimentare, e sarà di supporto ai consumatori fare scelte alimentari salutistiche e consapevoli, acquistando alimenti con minor apporto di zuccheri, grassi saturi, sale ed energia, prediligendo quelli con maggiore apporti di fibre alimentari.
Il suo utilizzo non è obbligatorio, anche se molte politiche nazionali ne stanno chiedendo l’utilizzo. Così come gli attori della grande distribuzione internazionale.
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Etichetta a semaforo: che cosa succede nei mercati?
Molte multinazionali e di conseguenza catene della grande distribuzione, hanno abbracciato l’aspetto commerciale dell’etichetta a semaforo, utile appunto, a convogliare flussi commerciali di consumatori verso prodotti più salutari.
O semplicemente che vogliono rispondere alle richieste degli stessi, che hanno l’esigenza di essere informati sulle proprietà salutistiche degli alimenti che intendono acquistare.
Ovviamente ogni paese si sta muovendo per l’introduzione obbligatoria dell’etichetta a semaforo per gli alimenti, che trova molte criticità per le differenti abitudini alimentari dei consumatori, e per la non omogeneità dei prodotti che si trovano nei differenti mercato. In Italia si sta invece sperimentando l’etichetta a batteria.
L’unico aspetto che fino adesso ha goduto nell’etichetta nutri-score è quello commerciale, che tanto più viene applicato ad alimenti prodotti da realtà spesso accusate di produzioni di cibi poco sane. Creando molti dubbi per taluni alimenti. Per esempio ha destato sconcerto la valutazione di determinate bibite gassate rispetto a prodotti come il parmigiano reggiano.
Come vengono identificati gli alimenti nel nutri score?
Come abbiamo già visto sopra, la gradazione di colore, insieme all’identificazione tramite lettere dalle A alla E, potrà aiutare i consumatori a scegliere alimenti, secondo le proprie esigenze salutistiche. Il punteggio riportato nelle etichette a semaforo viene influenzato dai seguenti fattori:
- Fattori negativi: energia intesa come apporto calorico, grassi saturi, zucchero, sodio;
- Fattori positivi: composizione di frutta e verdura, frutta secca, oli di oliva, fibre e proteine.
Così come abbiamo visto, verrebbe da pensare che un alimento, identificato con delle lettere come la E o la D, sia un alimento poco sano. Infatti per esempio, uno degli prodotti italiani più conosciuti nel mondo, in Parmigiano Reggiano, è identificato con una D. Questo ovviamente ha scatenato una guerra nei produttori, con i sostenitori del nutri-score.
Ma il ragionamento da fare non è questo. L’etichetta a semaforo degli alimenti, definisce dei valori di indicazione sull’intera dieta, non di perse la ‘pericolosità’ di un alimento. Per esempio, viene considerato ‘dannoso’ se una persona si nutrisse solamente di questo alimento.
Ovvio che lo strumento è molto acerbo, e ci vorrà del tempo per avere una valutazione armonizzata sui sistemi esistenti. Una utile guida può essere visionata visitando questa pagina.
Etichetta nutri score: la differenza con le Health Claim?
Tutto ciò che abbiamo visto fino adesso, tratta un ambito volontario e di sperimentazione, che come abbiamo sottolineato, definisce dei consigli, utili per un’alimentazione sana, da riportare sulle etichette di alimenti e bevande.
Ci sono, invece, una serie di informazioni che vengono definite delle Healt Claim. Ovvero un’indicazione specifica inerente ai benefici salutistici derivanti dal consumo di un alimento. Questa tipologie di informazioni sono definite nel Reg CE 1924/06 e Reg CE 432/12.
Questi regolamenti stabiliscono le regole per l’utilizzo delle indicazioni nutrizionali e salutistiche, CLAIMS, che possono essere proposte sulle etichette degli alimenti e/o con la pubblicità connessa allo stesso, rispettando anche i requisiti definiti dal Reg CE 1169, sull’etichettatura degli alimenti.
Queste informazioni possono essere di varia tipologie. E talune devono essere approvate da EFSA. C’è un grande movimento in questo senso. Perché le organizzazioni produttrici, grazie ai processi di tecnologia alimentare, e di ricerca, stanno immettendo sul mercato una gran quantità di alimenti.
Taluni tradizionali e rivisti. Taluni arricchiti con proprietà salutistiche importanti. Ma c’è sempre da fare ben attenzione su queste diciture.
Un’organizzazione che voglia adottare ed inserire queste diciture, dovrà seguire le classiche metodiche di progettazione e approvazione delle etichette. Avendo cura di avere tutte le evidenze necessarie a supporto delle informazioni riportate nelle etichette a semaforo.