L’etichetta a batteria Nutrinform è una rappresentazione grafica dei valori relativi al contenuto di energia, grassi, zucchero e sale di un alimento. Questa è la risposta italiana alla precedente metodologia di identificazione delle caratteristiche alimentari/salutistiche francese.
C’è una vera e propria guerra in atto. Ed in nostro paese non vuole davvero perderla.
Dopo le perplessità dello strumento francese la commissione europea ha dato il via libera all’alternativa italiana al sistema di etichettatura alimentare.
Verificando che tali identificazioni non fossero in contrapposizione con le normative di etichettatura alimentare.
Così da poter permettere ai produttori italiani di apporre le nuove etichette Nutrinform sui propri imballaggi alimentari.
Tutti i paesi vogliono contribuire alla produzione e promozione di alimenti sani e sostenibili. Ma non sarà certo un’indicazione di colore, o uno slogan, che possano far raggiungere i risultati interessanti. Senza continuare il lavoro di sensibilizzazione ed informazione dei produttori e dei consumatori.
Richiedi una consulenza per la sicurezza alimentare adesso
Prenota una call gratuita con un nostro consulente.
Etichetta a batteria nutrinform: che cosa devi sapere?
Una delle differenze più importanti che caratterizzano l’etichetta a batteria Nutrinform, è il concetto di dose giornaliera. Un poco come per i valori nutrizionali USA. Mentre lo strumento francese si occupa di dare una valutazione generale del prodotto identificandone la qualità salutistica dalla A alla C.
L’etichetta a batteria definisce l’alimento nell’ambito di una dieta quotidiana. Valutando il contenuto di calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e sodio in una singola porzione di cibo. Confrontando tale percentuale con quanto previsto in un sano apporto nutritivo giornaliero.
E questo perché dovrebbe essere utile? La risposta in realtà è molto semplice. Perché secondo gli studi effettuati dal Ministero della Salute, ma il problema non è solamente del nostro paese, i disturbi legati all’obesità, anche quella infantile, sono un problema crescente.
Così come la come la connessione che vi è tra l’alimentazione e le malattie come il diabete, malattie cardio vascolari, e tumorali. Oltre quelle di tipo psicologico. Che sono un danno inqualificabile a livello sociale.
I requisti per le indicazioni salutistiche degli alimenti sono definiti dal Reg CE 1924/2006, e la commissnione ha ritenuto conforme a questo regolamento l’utilizzo dello strumento Nutriform.
Etichetta a batteria: quali sono i punti forti?
L’etichetta a batteria Nutrinform, non ha l’obiettivo di insegnare come nutrirsi, ma vuole fornire degli strumenti utili ai consumatori per effettuare scelte consapevoli. Non vuole identificare, come lo strumento francese, quali, secondo determinati principi, siano prodotto buoni e quali cattivi.
Ma mostrare l’apporto energetico degli alimenti, i valori nutrizionali, utilizzando un grafico a batteria, rendendo più facile la comprensione di come un prodotto possa essere parte di una dieta sana. Quindi non vuole uno strumento diretto di scelta. Ma di informazione ai consumatori.
Ovviamente l’Italia si era mossa dopo aver visto taluni propri prodotti identificati, tramite il Nutri-Score con una classificazione imbarazzante ed impattante. Un esempio ne è quella dell’olio extravergine di oliva valutato con una “ C”, mentre negli stati uniti è parificato ad un medicinale!!
Il regolamento europeo per l’etichettatura degli alimenti è stato armonizzato con il Reg CE 1169/11. Da allora sono molti i regolamenti che hanno aggiornato tale regolamento portante. Ultimo dei quali quello inerente agli imballaggi.
Da allora la sfida, per le informazioni da riportare in etichetta o sulla confezione si è spostata sulle informazioni nutrizionali. Importanti dopo che, tutte le più grandi associazioni ed istituzioni mediche hanno correlato all’alimentazione la prevenzione delle malattie.
La risposta è stata l’introduzione di sistemi che identificassero non solo il valore nutrizionale, ma che definissero anche una sorta di qualità salutistiche dell’alimento. Cosi da mettere a disposizione del consumatore tutte le informazioni necessarie per una scelta consapevole.
Etichetta a batteria: che cosa succederà adesso?
Ovviamente ci sono state molte critiche. Un poco come dire che ognuno, come sempre, tiri acqua al proprio mulino. Ed è così anche con l’etichetta a batteria. Però, se veramente si fosse voluto proteggere realmente il Made in Italy, si dovrebbero seguire altre vie.
Rifugiarsi sempre sul ‘ Mangia Sano Mangia Italiano convinti che il cibo italiano sia sempre migliori degli altri, senza considerare che le aziende italiane ormai si contano sulle dita delle mani, è la solita propaganda che tutto fa tranne che creare veramente tutela ai prodotti ed ai produttori italiani.
Sebbene lo stato italiano sia il più accanito critico del sistema francese a semaforo, anche altri paesi hanno espresso le loro riserve nell’attuazione del sistema Nutri-Score.
Nei paesi in cui è stata implementata, l’etichetta, come in Francia, è stata definita come non obbligatoria e dipende dalla discrezione dei produttori e di ciò che vogliono comunicare. E così sarà anche per l’applicazione italiana che verrà sperimentata.
Ma riteniamo, che uno strumento, riportato nell’etichetta o nel packaging dell’alimento, che non sia chiaro, non porti niente di buono.
E le aziende come dovrebbero comportarsi?
Sappiamo molto bene che talvolta, le indicazioni riportate sulle confezioni alimentari siano ballerine. Dati medi, non confermati da vere analisi e campionature mantenute nel tempo. O calcolate tramite file di calcolo.
Crediamo che sia un po poco, per poter essere uno strumento utile a definire delle qualità salutistiche di un prodotto. Le organizzazioni, devono, come sempre, avere evidenze chiare di quanto riportano nelle etichette. La solita regola, fonti, progettazione, approvazione, monitoraggi.
E non correre dietro alle guerre politiche che non servono a nulla. Onde non incorrere in sanzioni, o in penalizzazioni sui mercati, invece che trarne vantaggi.