Un’analisi svolta negli Stati Uniti ha esaminato il legame tra scarsità d’acqua e alimentazione sostenibile. Prendendo in considerazione il costo in termini di acqua, ne emerge un quadro che illustra un effetto notevole sulle riserve di acqua.
Scopo dell’analisi è porre l’accento su una dimensione meno considerata nella dimensione della sostenibilità.
Una recente analisi di due università americane ha valutato l’effetto sulle risorse idriche dell’alimentazione sostenibile, sottolineando come tutti gli ingredienti abbiano un impatto da non tralasciare.
L’analisi incrocia i dati sull’acqua proveniente dai sistemi di irrigazione con la quantità d’acqua necessaria per produrre gli alimenti, valutando se ne consegue una carenza d’acqua nell’area.
Abbiamo trattato l’argomento dei vantaggi di cui può godere un’organizzazione che scelga di diventare sostenibile nell’articolo visionabile qui. Nell’articolo ci soffermeremo alla correlazione tra alimentazione sostenibile e regine alimentare.
Alimentazione sostenibile e regime alimentare
Il 22 aprile era il Giorno della Terra in cui si celebra il nostro pianeta e ci si impegna per la salvaguardia dell’ambiente ed a proteggere la biodiversità.
Uno degli elementi più controversi è il consumo di carne e lo spreco alimentare cui fa da contraltare l’ideale di un’alimentazione sostenibile in armonia con le risorse esauribili e con il nostro pianeta.
Scegliere dunque un’alimentazione sostenibile è diventata un approccio sempre più comune per impegnarsi a favore dell’ambiente.
Troppo spesso tuttavia, tra la commercializzazione e la banalizzazione, si trascura di includere tra le considerazioni da fare anche l’impatto ambientale degli alimenti sostenibili.
La recente analisi illustra un nuovo elemento da non dimenticare: l’impatto sulle risorse idriche. In base a ciò, l’alimentazione sostenibile va valutata in maniera differente.
Nell’alimentazione sostenibile, questo metro di paragona analizza quanta acqua ci vuole per produrre certi alimenti, soprattutto laddove l’acqua dolce è poca.
A loro volta, i ricercatori hanno valutato l’effetto di vari regimi alimentari individuali negli USA, usando come guida le variazioni locali in termini di alimentazione sostenibile.
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Le diete e l’alimentazione sostenibile
L’analisi ha mostrato come la carne sia l’alimento che più influisce sulla carenza d’acqua, con un effetto del 31 %. Infatti, tra le carni, l’impatto della carne bovina è sei volte più grande della carne di pollo e ben undici volte più alto della carne di maiale.
In termini di macro-selezioni, segue la frutta con il 20 %, le verdure con il 12 %, e poi i latticini e le bevande con l’8 % cadauno. Frutta secca e cereali a loro volta impattano entrambe le selezioni per un 7 % sul consumo delle risorse idriche.
Stando a quanto afferma Diego Rose, co-autore dello studio:
L’impatto dell’uso dell’acqua nella produzione alimentare dovrebbe essere un elemento chiave dell’alimentazione
Poi non si deve trascurare che molti alimenti sono coltivati in aree del pianeta dove l’acqua è carente.
Ciò è valido specialmente per frutta, frutta secca e verdure che in quelle zone hanno un effetto più forte sull’impatto ambientale dell’alimentazione sostenibile . Colture ad alta intensità di acqua sono: mandorle, noci, anacardi, limoni, avocado, asparagi, broccoli e cavoli.
L’approccio dell’analisi
L’effetto sulle risorse d’acqua della produzione di cibo è un fattore chiave di qualsiasi tipo di alimentazione sostenibile. L’analisi prende in esame l’effetto del legame dieta-acqua in termini di alimentazione sostenibile, facendo caso ai regimi alimentari del singolo.
Dato che c’è una grande varietà nei cibi che ognuno consuma, l’analisi analizza i singoli ingredienti che compongono il regime alimentare dell’individuo.
L’approccio a livello individuale permette una comprensione più articolata e di trarre conclusioni più complete per capire potenziali politiche da intraprendere e campagne educative da promuovere.
Conclusioni
Lo studio combina le tipologie e le quantità degli alimenti nelle diete degli individui con l’acqua d’irrigazione necessaria per produrre quegli alimenti e la relativa carenza d’acqua del luogo dove avviene l’irrigazione.
In quest’ottica, lo studio include esempi di sostituzioni dietetiche che i consumatori possono fare per ridurre il proprio impatto sulle risorse idriche promuovendo un’alimentazione sostenibile. Ad esempio, si può:
- Rimpiazzare alcuni tipi di frutta secca con altre arachidi o semi;
- Limitare il consumo di verdure ad alto consumo d’acqua e rimpiazzarle con verdure che richiedono poca acqua per essere coltivate come piselli, cavolini di Bruxelles, verze e cavolo nero;
- Sostituire la carne bovina con altre fonti proteiche come pollo, maiale, soia, fagioli, arachidi e semi di girasole.
Infatti la carne bovina è la maggior contributrice tanto alla carenza d’acqua quanto alle emissioni di gas serra.
La predominanza dei prodotti animali è mitigata nell’indica sull’impatto della carenza d’acqua perché in parte le produzioni dei cereali dei mangimi è distribuita in regioni meno aride, mentre le verdure, la frutta e la frutta secca sono prodotte in regioni notoriamente povere d’acqua.
Quindi il concetto di impatto sulla carenza d’acqua è simile all’idea dell’impronta ecologica (carbon footprint), che dà una stima delle emissioni di gas serra prodotte dalle attività umane. Una differenza fondamentale è però che le emissioni di gas serra aumentano i livelli di gas a livello globale, mentre l’alimentazione sostenibile ha un effetto sulle risorse idriche a livello locale.