Classificazione delle uova

La classificazione delle uova è quell’insieme di codici stampati sui gusci che definiscono la tracciabilità ed altre importanti informazioni inerenti alla tipologia e sostenibilità dell’allevamento al consumatore.

La Classificazione delle Uova ed uovo prodotti

Tutti gli stabilimenti di produzione sono tenuti al rispetto del requisito della tracciabilità secondo il Reg Ce 178/02. Oltre al Reg CE 853, come stabilimento che produce materie prime di origine animale.

La timbratura riportata sui gusci, viene effettuata in quelli che sono definiti dei centri di imballaggio uova, ed è necessaria ai consumatori per conosce provenienza delle uova.

Intesta come località geografica. E la tipologia di allevamento.

Informazioni necessarie per poter effettuare acquisti in linea con le scelte alimentari. Ma non solo. Avere una modalità standardizzata di identificazione dei lotti, seguendo un’armonizzata codifica di classificazione delle uova, sarà efficace nei casi di allerte alimentari dovute a lotti di prodotto contaminati. Dannosi per la salute umana. Come per esempio è avvenuto con lo scandalo del Fipronil.

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Quali sono le indicazioni della classificazione delle uova?

Quante categorie di uova ci sono? L’uovo è un alimento completo, che negli ultimi periodi è stato sotto l’occhio del ciclone per vari scandali legati alla presenza di contaminanti, o alla non chiara origine e tracciabilità del prodotto integro, o dei suoi ovoprodotti.

La definizione e classificazione delle uova, viene effettuata direttamente nelle aziende produttrici, o presso centri autorizzati di imballaggio e confezionamento, prima dell’immissione dei prodotti sul mercato e la verifica del rispetto dei requisiti per la sicurezza alimentare del prodotto. Per esempio i monitoraggi sulla salmonella. La classificazione viene effettuata secondo la categoria uova a b c:

  • Uova categoria A o “uova fresche” entro 28 gg dalla deposizione e con l’altezza della camera d’aria inferiore a 6 mm, l’aspetto dell’albume  chiaro, limpido e di consistenza gelatinosa, possono portare la dicitura “extra” o “extra fresche” entro 9 gg dalla deposizione e quando la camera d’aria inferiore a 4mm;
  • Uova categoria B o “uova di seconda qualità o conservate” oltre 28 gg dalla deposizione e lavorate per ovoprodotti;
  • Uova categoria C “declassate”, o destinate all’industria.

La classificazione uova in base al peso, di categoria A viene in seguito suddivisa in classi di peso:

  • XL Grandissime: 73 g e più;
  • L Grandi: da 63 g a 73 g;
  • M Medie: da 53 g a 63 g:
  • S Piccole: meno di 53 g;

Classificazione uova 0 1 2 3: che cosa significa il timbro?

Come sono classificate le uova in base alla qualità e in base alla freschezza? La classificazione delle uova, riportata sui gusci, fa parte dei requisiti obbligatori da rispettare in merito all’etichettatura degli alimenti. Vediamo le indicazioni obbligatorie che devono riportare i prodotti inerenti alla tracciabilità.

Secondo normativa, sui gusci delle uova, l’organizzazione deve riportare un codice indelebile per far si che l’uovo possa avere tutte le informazioni inerenti alla tracciabilità. Il codice identificativo descriverà anche la tipologia di allevamento da cui proviene l’uovo. Per esempio vediamo il significato della dicitura seguente indicata sull’uovo:

3 IT 025 MI 031

Il numero iniziale della classificazione delle uova, in questo caso il 3, sta a riportare la tipologia di allevamento,  i metodi di allevamento devono essere indicati con uno dei seguenti codici:

  • “1” All’aperto;
  • “2” A terra;
  • “3” In gabbie;
  • “0” Produzione biologica.

La dicitura IT ovviamente riguarda lo stato Italiano, i tre numeri seguenti per la classificazione delle uova riguardano l’identificativo del comune ove è sito l’allevamento seguito dall’indicazione della provincia, e  le ultime tre cifre riguardano il codice identificativo dell’ l’allevamento da cui provengono le uova.

Classificazione delle uova: perché è importante?

Grazie alla classificazione delle uova, l’organizzazione non solo guiderà il cliente, sia esso consumatore finale che catena della GDO, verso delle scelte sicure e consapevoli, ma avrà un ottimo strumento per la gestione della tracciabilità. Ed il cliente dovrà fate attenzione all’eventuale pulizia dei prodotti per non eliminare queste informazioni.

Questa indicazione sarà anche molto utile nella gestione efficace delle eventuali non conformità.

Fornendo una serie di informazioni tempestive, utili ad attivare il sistema di allerta, o ad effettuare il ritiro dei prodotti non ancora sullo scaffale di vendita.

L’organizzazione dovrà trattare il rispetto del requisito della tracciabilità rispettando i codici di classificazione delle uova, inserendo la sua gestione all’interno del sistema per la sicurezza alimentare, trattando l’argomento nella fase di progettazione ed approvazione delle etichette, timbro e schede tecniche del prodotto.

Altre attività importanti stanno interessando il mondo della filiera di questa materia prima. Per esempio, sono molte le realtà che stanno portando avanti politiche legate all’assenza degli antibiotici. All’abbattimento dei pulcini maschi, ed all’accorciamento del becco delle galline.

Politiche inerenti al benessere animale, oltre che alla sostenibilità, stanno portando a grandi cambiamenti, che saranno guidate dal processo di transizione ecologica, che in Italia pone molto l’attenzione sul settore primario intensivo.